La vita
Nasce a San Giovanni V.no intorno al 1396. Si trasferisce a Firenze, ancora bambino, tra il 1401 e il 1402. Nel 1419 è già ricordato come “dipintore”. A Firenze, Mariotto frequenta la grande bottega di Bicci di Lorenzo ma conosce bene le opere di Giovanni Toscani e di Arcangelo di Cola da Camerino: dipinge infatti tavole al limite fra tradizione e innovamento, nelle quali gli spunti tratti dalla pittura internazionale si fondano su di un’impostazione plastica e spaziale ferma.
Il rapporto con Masaccio
E’ verosimile che il pittore sangiovannese abbia esercitato una qualche influenza sulla formazione del giovane Masaccio che si era trasferito a Firenze con la famiglia già nel 1417. Nel 1421-1422 Mariotto sposa la sorella di Masaccio Caterina, figlia di secondo letto di Monna Jacopa.
Le opere della maturità
Appartengono a questi primi anni del secondo decennio del Quattrocento opere affascinanti quali il Polittico di Carda in Casentino con la Pietà e Santi.
Allo stesso periodo del Polittico di Carda risale il Christus Patiens fra la Vergine e S. Lucia eseguito per la piccola chiesa di S. Lucia a San Giovanni e conservato nel locale museo della Basilica. La tavola sangiovannese si segnala, assieme all’affresco per la chiesa di S. Miniato a Firenze con un singolare Feiertagschristus, per la rara iconografia di origine nordica.
Gli ultimi anni
Negli ultimi anni prima della morte la pittura di Mariotto subisce una drastica involuzione. Lo dimostra bene la tavola con Madonna in trono con Bambino e Santi eseguita nel 1453 (ossia pochi anni prima della morte avvenuta nel 1457) per la chiesa sangiovannese di San Lorenzo. Attualmente il dipinto è conservato nel museo della Basilica. L’impostazione convenzionale, la banale e incerta soluzione prospettica, la rigidezza delle figure dai volti come imbambolati, denunziano l’esaurimento della migliore vena artistica di Mariotto documentata, invece, dalle opere degli anni ’20 del Quattrocento.